Cos'è l'affidamento familiare
L'affidamento familiare è un intervento temporaneo di aiuto e di sostegno ad un bambino (o ragazzo) che proviene da una famiglia in difficoltà.
L'affido si realizza con il collocamento del minore presso una famiglia diversa dalla propria oppure presso una persona singola.
L'affidamento è:
- un servizio rivolto al bambino (o al ragazzo) al quale viene data la possibilità di crescere in un ambiente capace di accogliere e soddisfare i suoi bisogni;
- un servizio che si rivolge alla famiglia d'origine, a cui è offerta l'opportunità di dedicarsi e risolvere i suoi problemi per poter accogliere nuovamente il proprio figlio in condizioni migliori;
- un'esperienza di accoglienza che può "arricchire", come persona o come nucleo, chi si rende disponibile.
Durante l'affidamento rimane saldo il legame fra il bambino e la famiglia d'origine; i rapporti fra il minore, i suoi genitori e gli altri componenti del nucleo devono essere favoriti e supportati.
L'affidamento familiare è diverso dall'adozione: l'adozione comporta la cessazione di ogni legame giuridico fra il bambino e la famiglia naturale, mentre l'affidamento familiare vuole garantire a quel bambino il "diritto di crescere ed essere educato nell'ambito della propria famiglia" (art. 1 L.184/83).
L'affidamento familiare si realizza sulla base di un progetto nel quale sono indicati compiti, ruoli, obiettivi e tempi dell'intervento.
Esso può essere:
- Consensuale: quando si attua con il consenso della famiglia d'origine. È disposto dal Servizio Sociale territoriale e ratificato dal Giudice Tutelare. In questo caso il progetto è concordato fra operatori, famiglia naturale e famiglia affidataria.
- Non consensuale: quando viene disposto con decreto del Tribunale per i Minorenni anche senza il consenso della famiglia d'origine. In questo caso i Servizi Sociali territoriali provvedono all'attuazione e alla verifica del progetto.
Le tipologie di affido
Affido residenziale a tempo pieno: il minore si trasferisce presso la famiglia affidataria. I genitori affidatari, in questo caso, provvedono al mantenimento, all'educazione ed istruzione del minore, tenendo conto delle indicazioni dei genitori e osservando le prescrizioni stabilite dall'autorità affidante.
Affido Part-time: il minore trascorre con la famiglia affidataria una parte della giornata o alcuni giorni della settimana. Questo tipo di affido è uno strumento utile nelle situazioni in cui la famiglia d'origine necessita di un supporto nell'educazione e/o nell'accudimento del minore. Al contempo dà la possibilità al bambino di avere esperienze integrative positive che la sua famiglia non è in grado di fornirgli. Un elemento importante di questo tipo di affido è la vicinanza fisica della famiglia affidataria a quella di origine e la capacità da parte degli affidatari di mantenere costanti rapporti con i genitori del bambino seppure sempre mediati dagli operatori del Centro Affidi nel rispetto del funzionamento del progetto.
L'affidamento è un intervento a tempo determinato; la sua durata che può variare dalle poche settimane ad alcuni anni, dipende dal complesso degli interventi necessari al recupero della famiglia. Non può essere superiore a ventiquattro mesi tranne nel caso in cui il Tribunale per i Minorenni valuti la sospensione del progetto pregiudizievole per il minore.
Affido di emergenza: L’affidamento di emergenza o pronta accoglienza prevede la disponibilità immediata ad accogliere nella propria abitazione bambini, preferibilmente, ma non esclusivamente, da 0 a 10 anni che, per gravi motivi, si trovano a vivere in situazione di emergenza o pericolo e che, conseguentemente, necessitano di allontanarsi per un breve e definito periodo di tempo nel luogo dove vivono, in attesa di un progetto più stabile e duraturo.
Altra forma di accoglienza è la Vicinanza Solidale: si tratta di un dispositivo di intervento che non rientra specificamente nell’istituto giuridico dell’affidamento familiare e che si realizza attraverso l’affiancamento alle famiglie vulnerabili da parte di un’altra famiglia o single che possono sostenerle nell’ambito della vita quotidiana. Con questi progetti si sceglie intenzionalmente e prioritariamente di stare nel contesto di vita della famiglia vulnerabile, privilegiando la dimensione informale dell’intervento e promuovendo la creazione di reti sociali.