I protagonisti dell'affidamento familiare
Il minore
Il minore è sempre il protagonista principale dell'affidamento: tutto ruota intorno a lui, al suo mondo, al suo bagaglio di esperienze e di affetti, al fine di consentirgli una crescita armonica ed equilibrata "in un'altra famiglia".
Tutto ciò senza spezzare i suoi legami e per tutto il tempo necessario alla famiglia di origine per tornare di nuovo in grado di accoglierlo.
I minori in affido possono essere bambini o ragazzi che a causa di problemi familiari:
- vivono da tempo in comunità;
- necessitano di essere allontanati per qualche tempo dalla loro famiglia;
- hanno bisogno di un sostegno educativo da parte di una famiglia d'appoggio che integri quello della famiglia d'origine nel vedere, accogliere e soddisfare i suoi bisogni fondamentali.
Le famiglie di origine
Si tratta di famiglie con bisogni e problemi di tipo vario, non sempre gravi ma comunque molto importanti, che da sole non riescono ad occuparsi dei figli in modo sufficientemente idoneo. Le famiglie non sono sempre consapevoli dei problemi che si trovano a fronteggiare, può quindi capitare che accettino con difficoltà che altri si occupino dei propri figli. Sarà compito dei servizi cercare di portarle ad essere consapevoli e collaborative.
Qualunque sia la situazione di provenienza, la famiglia d'origine è una realtà importante per il minore. Attraverso l'affidamento familiare si intende offrire non solo un aiuto al bambino, ma anche un'opportunità alla famiglia d'origine, che può così concentrarsi sulla soluzione dei propri problemi sapendo che qualcuno, nel frattempo, si occupa del proprio figlio.
Le famiglie affidatarie
Tutti possono offrire la propria disponibilità come affidatari: famiglie, coppie, singoli. Non sono requisiti essenziali un alto reddito o un alto tenore di vita, ma piuttosto uno spazio reale ed affettivo, oltre alla capacità di accogliere e accettare la storia del bambino (o del ragazzo) e della sua famiglia. Si tratta di un impegno che presuppone una grande flessibilità, perché, insieme a un minore, si prende “in affido” anche tutto il suo mondo. Non è sempre necessario impegnare molto tempo, a volte anche una disponibilità limitata può rappresentare un aiuto.
Alla famiglia viene richiesta la disponibilità, di tutto il nucleo familiare, ad accogliere e amare, per un tempo definito, un bambino o un ragazzo proveniente da un'altra famiglia, in cui poi tornerà. Spesso il dubbio di non essere all'altezza frena o ritarda la disponibilità di molti a proporsi come affidatari. Per essere genitori affidatari non bisogna essere eroi, basta essere consci dell'impegno che si assume, disposti a mettersi in gioco ed a collaborare con la rete dei servizi che ruotano intorno al minore. Alla famiglia affidataria si richiede di percorrere un tratto di strada insieme a un minore che ha perso temporaneamente i punti di riferimento. Terminato l'affido, solitamente, i rapporti fra minore e affidatari continuano nel tempo (come indicato dalla legge 19 ottobre 2015 n. 173 art.1 comma 5-ter)
I servizi territoriali
Il Servizio Sociale di zona, con il supporto di varie figure professionali, ha il compito di aiutare e sostenere i nuclei familiari residenti nel proprio territorio per garantire al minore il diritto a crescere nella propria famiglia. Al momento in cui si presenta la necessità di collocare momentaneamente un bambino in un'altra famiglia gli operatori si rivolgono al Centro Affidi.
Dal momento della segnalazione alla conclusione dell'affidamento familiare, i servizi coinvolti (servizio sociale, psicologia, neuropsichiatria infantile, pediatria, psichiatria, Ser.D...) collaborano al progetto di affido condividendo e attivando una gamma di interventi integrati rivolti alla famiglia di origine, alla famiglia affidataria, al bambino stesso.
Il Centro Affidi
Il Centro Affidi Piana di Lucca è un servizio pubblico per la promozione dell'affido. All'interno del servizio operano assistenti sociali, educatori e psicologi con vari ruoli e competenze.
I compiti del centro affidi sono:
- sensibilizzare e promuovere la cittadinanza intorno ai temi della tutela dei minori,
- raccogliere la disponibilità delle famiglie e dei singoli che si offrono per un affido;
- intraprendere con le famiglie suddette un percorso di conoscenza e formazione;
- creare una banca-dati di famiglie disponibili all’affido;
- raccogliere le segnalazioni di bambini che hanno bisogno di un affido, inviate dai servizi territoriali;
- attuare l'abbinamento bambino-famiglia; questo è il momento più delicato di un progetto di affido, pertanto è importante avere un gran numero di famiglie disponibili per individuare l'abbinamento ottimale.
Durante l'affidamento familiare gli operatori del Centro sostengono le famiglie affidatarie con verifiche ed interventi costanti e periodici, si coordinano con i servizi territoriali per il monitoraggio del progetto e assicurano il mantenimento dei rapporti tra il minore e la famiglia d'origine.
Presso il Centro è costituito il gruppo delle famiglie affidatarie composto dagli affidatari e da due conduttori. Il gruppo si riunisce una volta al mese con lo scopo di favorire un lavoro di scambio, di analisi, di riflessione e di aiuto sull'esperienza dell'affido, all'interno del quale ogni famiglia o singolo si avvale dell'esperienza degli altri.