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La Musica Sacra nelle chiese lucchesi. Una secolare tradizione musicale

Fin dai primi tempi dell'era cristiana, nelle chiese di Lucca la musica fu da sempre addetta al servizio e decoro delle sacre funzioni e, come avveniva in quelle romane, vi si praticava il cantus planus. Frammenti di antifone con notazione neumatica risalenti all'VIII secolo, codici in pergamena del X-XI secolo, sono giunti fino a noi e sono solo alcune delle più importanti testimonianze mondiali di tale pratica, tanto che tali codici furono analizzati e studiati nel Novecento per la restaurazione del canto gregoriano.
Tra le testimonianze della pratica musicale antica, figurano anche due altri importanti documenti, il Codice Mancini e il Codice Strohm, questi risalenti ai sec. XIV e XV, conservati nell'Archivio di Stato di Lucca. Si tratta quindi, nel complesso, di un'enorme mole di pagine musicali che giace oggi negli archivi lucchesi, celando tra i pentagrammi un repertorio forse talvolta convenzionale o artigianale, ma in ogni caso di un artigianato di cui sicuramente si potrebbe reclamare la grande professionalità e il valore.
Come del resto avvenne in tutto l'Occidente, anche a Lucca la musica fu in origine di natura quasi esclusivamente sacra e legata alle varie pratiche religiose, ma qui l'unione tra musica e liturgia si rivelò nei secoli successivi caratteristica particolarmente sentita, tale da collocare la 'città dalle cento chiese' nel novero dei centri europei più attivi in questo ambito.
A partire dal periodo barocco si posero quindi le basi di una tradizione musicale liturgica che avrebbe visto grandi fasti nel Settecento, e si sarebbe mantenuta vitale fino alla fine del XIX secolo. Le scuole ecclesiastiche, l'attività delle cappelle musicali, la presenza in molte chiese di organi costruiti dai migliori organari del periodo, l'attenzione di tanti governanti per la qualità dei servizi musicali, e soprattutto i numerosi valenti musicisti che a Lucca ebbero i natali e qui operarono al servizio delle varie istituzioni, contribuirono in maniera essenziale al fiorire di una pratica e una produzione musicale sacra di grande livello.
Le cattedrali e le chiese più importanti si trasformavano in sedi di notevoli eventi musicali con interventi di cantanti e strumentisti famosi che conferivano prestigio alle Cappelle e alla Chiesa. Parte di una tradizione molto sentita a Lucca furono le musiche eseguite da due 'cori battenti', che si alternavano o si univano in una sontuosa polifonia ad otto voci.
A conferma dell'importante ruolo ricoperto dalla musica sacra, si può notare come ancora alla metà dell'Ottocento la principale attività delle strutture musicali cittadine fosse rivolta ai servizi liturgici: presso l'Istituto Pacini, ad esempio, vigeva la consuetudine di richiedere ad ogni studente che terminava gli studi di composizione la stesura di una Messa da eseguirsi nella Basilica di San Paolino in occasione della festa patronale del 12 luglio. Tra queste composizioni emersero nel 1872 la Messa a quattro voci con orchestra del non ancora ventenne Alfredo Catalani e nel 1880 la Messa a quattro voci con orchestra di Giacomo Puccini.

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Ultimo aggiornamento: Martedì, 27 Maggio 2014, alle ore 12:39