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La produzione musicale operistica. Alle origini del Melodramma

Secondo alcune testimonianze storiche, Lucca potrebbe esser stata una delle prime città della penisola ad ospitare il Dramma in musica. La poetessa lucchese Laura Guidiccioni fu infatti autrice, alla fine del XVI secolo, di alcune favole pastorali della cui parte musicale fu autore Emilio De' Cavalieri, in due casi: "La disperazione di Fieno" e "Il Satiro", prima ancora che la "Dafne" di Peri-Rinuccini fosse data alle scene a Firenze. Nello stesso periodo fu di rilievo anche l'attività del compositore lucchese Cristofano Malvezzi, maestro di Cappella del Granduca di Toscana e del Duomo di Firenze. Egli ebbe sicuramente stretta relazione con gli esponenti della Camerata Fiorentina, e tra i suoi lavori figurano le musiche per alcuni Intermedi alla commedia "La Pellegrina" del 1589, notoriamente accreditati come immediati precursori del melodramma. Durante il Seicento furono inoltre date alle scene numerose rappresentazioni del librettista lucchese Francesco Sbarra, uno dei più grandi del suo tempo, che riscosse vari successi nella propria città natale oltre che in alcune delle più note capitali del teatro, quali Venezia e Vienna.
La città di Lucca fu quindi fervido laboratorio per lo sviluppo del nuovo genere musicale che nei secoli successivi avrebbe trionfato nei principali teatri europei. Sebbene oggi se ne abbia testimonianza tramite i libretti e notizie sulle rappresentazioni, durante i sec. XVIII e XIX furono poi composti e allestiti a Lucca molti altri drammi musicali, come ad esempio verso la metà del Settecento quando il napoletano Giuseppe Scarlatti vi musicò e mise in scena per la prima volta i metastasiani "Ezio", "Artaserse" e "Olimpiade".
Dopo le importanti esperienze sei-settecentesche, il primo grande esponente lucchese del melodramma fu senza dubbio il compositore Domenico Puccini, il quale fu autore nei primi anni dell'800 delle musiche per l'opera pastorale "Le frecce di Amore", per la farsa buffa "L'Ortolanella", per l'opera seria in due atti "Quinto Fabio" e per l'opera buffa "Il Ciarlatano", rappresentata a Lucca nel 1815. Anche il figlio di Domenico Puccini, Michele, offrì un contributo al teatro musicale componendo le musiche per l'azione drammatica "Gianbattista Cattani", rappresentata al Teatro Pantera di Lucca nel 1844. Negli stessi anni, il catanese Giovanni Pacini operava a Lucca al servizio dei Borboni, e già prima di dare vita a quello che sarebbe divenuto l'Istituto Musicale cittadino, il suo successo in ambito operistico era già riconosciuto a livello internazionale, con decine di melodrammi rappresentati in grandi teatri italiani. Le opere di Pacini infatti furono commissionate dai più importanti teatri lirici d'Italia, e nell'arco della sua carriera egli compose oltre 90 melodrammi di genere serio e buffo che riscossero grande successo. Il Teatro del Giglio di Lucca ospitò molti suoi lavori, tra cui la prima assoluta dell'opera "Temistocle" nel 1823.
L'attività teatrale-musicale della città aveva già ricevuto gran risalto da alcune di queste testimonianze - altri autori lucchesi, come Carlo Angeloni, Ferruccio Ferrari, Gaetano Luporini e Lamberto Landi, si sarebbero distinti in questo genere a partire dalla seconda metà dell'Ottocento - ma, al di là di questo contesto, Lucca si dimostrò poi vero terreno fertile per l'inizio di una stagione di assoluto splendore. Infatti la seconda metà del secolo sarebbe stata illuminata dall'attività di due grandi operisti, nativi lucchesi, che avrebbero segnato la storia della musica teatrale di tutto l'occidente: Alfredo Catalani e Giacomo Puccini.
ALFREDO CATALANI, nato a Lucca nel 1854, aveva studiato all'Istituto musicale Pacini sotto la guida di Carlo Angeloni e Fortunato Magi, compiendo gli studi e ottenendo il primo premio in Contrappunto e Composizione. La sua "Messa a 4 voci con orchestra", eseguita prima nel Duomo di Lucca poi nella Basilica di San Paolino nel 1872, gli valse tra l'altro l'ammissione al Conservatorio di Parigi. Dopo aver studiato a Milano, egli intraprese la carriera operistica componendo numerosi melodrammi ("La falce", "Dejanice", "Edmea", "Loreley") tra cui il suo capolavoro "La Wally", ancora oggi apprezzato in tutto il mondo.

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Ultimo aggiornamento: Martedì, 27 Maggio 2014, alle ore 12:39