Centri e Fondazioni culturali
Fondazione Centro Studi sull'Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti
Il "Centro Studi sull'arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti" è nato nel 1981 dalla donazione dei coniugi Ragghianti alla Cassa di Risparmio di Lucca della loro biblioteca, della fototeca e del loro archivio.
Nell'ottobre 1984 l'Associazione è stata trasformata in "Fondazione Centro Studi sull'arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti" sostenuta dalla Cassa di Risparmio di Lucca, dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Lucca e dal Comune di Lucca.
Secondo gli intendimenti dei donatori scopo primario della Fondazione è "offrire alla città e al comprensorio della Toscana nord occidentale, oltre a qualunque interessato, uno strumento di studio dell'arte, nella storia e nel presente".
Nel 1992 la Fondazione ha acquisito per donazione la biblioteca, la fototeca e l'archivio di Pier Carlo Santini che è stato Direttore Scientifico della Fondazione dal 1984 al 1993.
Successivamente, dal 1995 al 1998, Direttore della Fondazione è stato Giovanni Fanelli.
Dal 2000 al 2008 è stato direttore della Fondazione, Vittorio Fagone. Dal 2008 è direttore della Fondazione Maria Teresa Filieri.
I fondi librari (donazioni C.L. e L. Ragghianti, P.C. Santini, A. Geri, S.Coppola, G. Bertolli, D.Sella, R.Carrieri, M.Tobino, A. Salvadori, Isa Belli Barsali e Giovanni e Vera Pieraccini) constano di oltre 70.000 volumi e di circa 800 testate di riviste più un cospicuo nucleo di Tesi di Laurea del Dipartimento di Storia delle Arti di Pisa depositate da Piero Pierotti.
La Fondazione raccoglie oltre all'archivio Ragghianti, gli archivi P.C. Santini, S. Coppola, L.Guerrini, I.Cardellini e una collezione di oltre 36.000 opuscoli e cataloghini d'arte. I fondi fotografici constano di circa 200.000 immagini.
La Fondazione conserva una vasta raccolta di pitture, disegni, opere grafiche e soprattutto di sculture esposte in permanenza nella sua sede. Nel 2012 La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggisti della Toscana ha dichiarato la Collezione delle opere d'arte della Fondazione Ragghianti di interesse storico-artistico con Decreto n. 394/2012.
La Fondazione pubblica "Luk", ragguaglio periodico della Fondazione Centro Studi Ragghianti. La Fondazione ha sede nei locali del complesso monumentale di San Micheletto.
Contatti:
Via San Micheletto, 3
55100 Lucca
Telefono: 0583/467205
Fax: 0583/490325
Email: info@fondazioneragghianti.it
Sito web: www.fondazioneragghianti.it
Fondazione Paolo Cresci per la Storia dell'Emigrazione Italiana
Nel 1998 l'Amministrazione provinciale decise di acquisire l’Archivio Paolo Cresci, la più importante raccolta di documenti sull'emigrazione esistente in Italia, con l’intento di trasmettere e far conoscere ad un sempre maggior numero di persone della nostra terra - zona fortemente interessata dal fenomeno dell'emigrazione un ‘pezzo’ fondamentale della storia della nostra gente raccontata attraverso testimonianze, immagini e documenti raccolti in anni di lavoro da Paolo Cresci. Un’eredità destinata soprattutto ai giovani, ai discendenti delle persone che partirono per andare lontano, poiché in un mondo esposto ai rischi dell’omologazione la riscoperta delle proprie radici potrà essere punto di riferimento; ai discendenti di chi, invece, restarono qui perché, a fronte delle stesse sfide, imparino che in molti casi la diversità è ricchezza.
La “Fondazione Paolo Cresci per la Storia dell’Emigrazione Italiana”, nata nella primavera del 2002, con delibera presa con voto unanime dall'Amministrazione provinciale di Lucca, è un'istituzione culturale permanente cui hanno aderito, oltre la Provincia di Lucca, le Comunità Montane del territorio, l'Associazione Lucchesi nel Mondo, la Camera di Commercio, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, la Fondazione Banca del Monte di Lucca, l’Università degli studi Pisa; è altresì aperta a enti locali, associazioni e privati con lo scopo di potenziare la raccolta con testimonianze e documenti, approfondire e valorizzare, in collaborazione con gli istituti culturali, la storia di questo importante fenomeno, perché diventi sempre più patrimonio dell’Italia intera.
Una memoria non solo storica, ma anche motivo per riflessioni volte a reciproca conoscenza, a tolleranza e solidarietà, come nel caso della grave crisi argentina e delle iniziative promosse in favore dei lucchesi e dei loro discendenti negli anni 2002-2003, e del problema del multiculturalismo che la società italiana, non più terra di emigrazione ma di immigrazione si trova oggi ad affrontare.
É con questo spirito e sulla stregua delle indicazioni ricevute dagli organi della Fondazione che sono state realizzate le iniziative, di seguito presentate in maniera sintetica, dal 2002 a oggi.
Contatti:
Cortile Carrara, 1 - 55100 Lucca
Tel 0583 417483/4; Fax 0583 417770
info@fondazionepaolocresci.it
Centro Tradizioni Popolari della Provincia di Lucca
Il Centro Tradizioni Popolari è un organo strumentale della Provincia di Lucca che ha il compito istituzionale di provvedere alla conservazione, promozione, valorizzazione, studio e ricerca della cultura demoetnoantropologica in area lucchese. Il Centro si occupa di organizzare, coordinare e promuovere iniziative relative alle tradizioni popolari e di gestire una biblioteca che raccoglie pubblicazioni ed opere specializzate del settore, insieme alle pubblicazioni edite dal centro stesso.
L'Associazione Centro Tradizioni Popolari è stata fondata nel 1979, grazie all'interessamento della Provincia di Lucca e dell'opera di un noto studioso lucchese delle tradizioni popolari, Gastone Venturelli, titolare per molti anni della cattedra di Storia delle tradizioni popolari all'Università degli Studi di Firenze.
Dell'Associazione facevano parte, oltre alla provincia di Lucca, alcuni comuni e comunità montane del territorio provinciale.
Nel 1997 la Provincia di Lucca, d'intesa con i comuni e le comunità montane associate, ha dato luogo alla trasformazione dell'Associazione in Istituzione.
Contatti:
Palazzo Ducale - Piazza Napoleone 55100 Lucca
tel. 0583/417297, fax. 0583/417797
info@centrotradizionipopolari.it
Fondazione Banca del Monte di Lucca
La Fondazione deriva dalla Banca del Monte di Lucca, Monte di Credito su Pegno, già Monte di Credito su Pegno di Lucca, istituito come Monte di Pietà dal Governo della Repubblica Lucchese il 25 maggio 1489, classificato nel 1953 Monte di Credito su Pegno di 1a categoria, dalla quale, nel 92, è stata scorporata l'attività bancaria.
Oggi è persona giuridica privata senza fini di lucro dotata di piena autonomia statutaria e gestionale. Persegue scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, soprattutto a favore della Provincia di Lucca.
Opera nei settori rilevanti: arte, attività e beni culturali; educazione, istruzione e formazione; volontariato, filantropia e beneficenza e nei settori ammessi:
sviluppo locale e protezione e ricerca in materia ambientale.
Fin dal 1516, il Monte di Pietà prima e la Banca del Monte di Lucca poi, ebbe ed ha tutt'oggi la propria sede presso il palazzo dell'Opera di S. Croce, adiacente alla Cattedrale di S. Martino.
Contatti:
Piazza S. Martino 4, 55100 Lucca
Tel. +39.0583.464062 - Fax +39.0583.450260
dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00
Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca
La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca rappresenta la continuazione ideale della Cassa di Risparmio di Lucca, sorta con fini di beneficenza ad iniziativa di privati cittadini ed approvata con motu-proprio di Carlo Lodovico di Borbone Duca di Lucca in data 9 luglio 1835.
In data 18 maggio 1992, la Cassa di Risparmio di Lucca, in applicazione della Legge 30/7/1990 n.218 ed allo scopo di adeguare e rendere più efficiente l'attività bancaria alle accresciute e mutate esigenze della clientela, ha conferito l'azienda bancaria alla società per azioni denominata "Cassa di Risparmio di Lucca S.p.A.", assumendo quindi la denominazione di "Ente Cassa di Risparmio di Lucca" e mantenendo, nell'ambito delle prescrizioni statutarie e di legge, quei fini di interesse pubblico e di utilità sociale che furono negli intenti dei promotori della Cassa e quali sono venuti a delinearsi nel tempo.
Con provvedimento del 4 ottobre 2000 il Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica ha approvato lo Statuto redatto ai sensi del D.Lgs.17 maggio 1999 n.153; a seguito di ciò l'Ente ha assunto la nuova denominazione di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, acquisendo al contempo la natura di persona giuridica privata.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca indirizza la propria attività nei seguenti settori rilevanti:
Arte, attività e beni culturali
Educazione, istruzione e formazione, incluso l’acquisto di prodotti editoriali per la scuola
Volontariato, filantropia e beneficenza
Realizzazione di lavori pubblici o di pubblica utilità
Ricerca scientifica e tecnologica
Contatti:
Via San Micheletto 3 - 55100 Lucca LU -
Tel. 0583.472611 Fax 0583.472626
Fondazione Lucchese per l'Alta Formazione e la Ricerca
La Fondazione Lucchese per l’Alta Formazione e la Ricerca, che non ha scopo di lucro e la cui attività è ispirata ai principi di libertà e dignità dell’individuo, di solidarietà sociale e tra le generazioni, opera per il dispiegamento e la crescita delle energie culturali, sociali ed economiche della comunità locale promuovendo e sostenendo iniziative di alta formazione e di ricerca, anche applicata, rivolte allo sviluppo delle capacità tecnico-scientifiche, professionali, manageriali e imprenditoriali nel territorio provinciale.
La Fondazione si propone tra l’altro di favorire l’insediamento di corsi universitari di alta formazione e di attività di ricerca nella città di Lucca, di intrattenere rapporti diretti anche su base contrattuale con Istituti Universitari ed Enti di Ricerca, loro consorzi ed emanazioni, sia italiani che stranieri, per l’attivazione e lo svolgimento di corsi universitari di alta formazione e di attività di ricerca con localizzazione nella città di Lucca, di concorrere, anche attraverso la progettazione e la realizzazione di un sistema integrato di servizi e infrastrutture di supporto, all’attrazione di giovani ricercatori e docenti di alta qualificazione internazionale.
Promossa da Comune di Lucca, Provincia di Lucca, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Banca del Monte di Lucca, CCIAA di Lucca e Associazione Industriali di Lucca, la Fondazione Lucchese per l’Alta Formazione e la Ricerca ha altri aderenti, pubblici e privati, alcuni dei quali con la qualifica di fondatore.
Contatti.
Via San Micheletto 3 55100 LUCCA
Fondazione Mario Tobino
Conservare, valorizzare, ma soprattutto mettere a frutto e sviluppare la grande eredità culturale di Mario Tobino; riportare alla luce le vicende dell’ospedale di Fregionaia fin dalla sua istituzione, recuperare la memoria storica di un’intera comunità, favorire l’indagine critica della produzione letteraria tobiniana e allo stesso tempo farsi strumento di promozione del dibattito regionale e nazionale destinato a progettare il futuro dell’assistenza psichiatrica: con questi intenti è nata la Fondazione Mario Tobino.
Della multiforme figura di Tobino – medico psichiatra dalla grande attenzione per la persona del malato, poeta e scrittore capace di giungere con immediatezza al cuore del lettore, uomo che ha vissuto il suo tempo con un forte impegno civile – la Fondazione è impegnata a valorizzare ciascun singolo aspetto senza alcuna chiusura nella dimensione puramente rievocativa e celebrativa; e ancor più vuole caratterizzarsi come strumento culturale che, nel nome di Tobino, si misura con i problemi di oggi e contribuisce a delineare le strategie dell’intervento di domani.
In questo alveo la Fondazione ha operato fino dalla sua costituzione il 1 marzo 2006, e a tale complessa e ambiziosa missione intende rimanere fedele nei prossimi anni.
Molto proficui, e destinati ad approfondirsi, sono i rapporti della Fondazione con i tre Atenei toscani di Pisa, Firenze e Siena e con Roma “La Sapienza”, e altrettanto promettenti risultano i primi passi della costituzione di una rete nazionale e internazionale di fondazioni e istituzioni impegnate sia nelle problematiche dell’assistenza al disagio psichico sia in quelle della salvaguardia urbanistica e paesaggistica degli edifici degli ex manicomi, con particolare attenzione alle modalità di riutilizzo e di riappropriazione culturale da parte delle comunità attraverso la rielaborazione della memoria.
La Fondazione opera in stretto rapporto con la regione Toscana e con la ASL lucchese nonché con la Provincia e il Comune di Lucca, il comune di Viareggio, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e la Fondazione Banca del Monte.
Contatti:
Via di Fregionaia 692 - 55100 Maggiano - Lucca
telefono e fax 0583.327243 - info@fondazionemariotobino.it
Fondazione Dino Terra
Contatti:
Villa Bottini - Via Elisa n. 2 55100 Lucca
Tel. 0583/496221
fondazionedinoterra@hotmail.it
Dino Terra è figlio del pittore naturalista Attilio Simonetti (1843-1925), che fu allievo e sodale di Fortuny e amico di Palizzi. Compiuti gli studi liceali a Roma, si reca a Parigi, dove studia medicina per circa un anno alla Sorbona. Rientrato a Roma, in seguito ad una malattia nervosa, dà inizio ad un´intensa e assai lunga attività culturale e letteraria. Ha ancora diciannove anni quando entra in contatto con Henry Barbusse e partecipa alla fondazione della sezione romana del movimento Clartè, al quale, per iniziativa sua e del pittore comunista Aldo Ronco, aderiscono, tra gli altri, Trilussa, Adriano Thilgher e il musicista Alfredo Casella. Pubblica anche un articolo sulla “Rivista internazionale”, organo dell´effimera sezione romana di “Clartè”, che susciterà la curiosità e l´interesse di Gramsci, il quale per questa ragione vorrà conoscere Terra. Frequenta anche i comunisti Grieco e Bombacci, conosce l´anarchico Borghi e collabora a “Umanità Nova”. Ma sulle curiosità e gli interessi politici prevale subito la passione letteraria.
Entra in contatto col futurismo di Marinetti e con le avanguardie frequentando il “Teatro degli Indipendenti” di Bragaglia, ma si lega in modo particolare a Vinicio Paladini e a Umberto Barbaro, dei quali si fa mecenate con la costituzione del Movimento Immaginista (1927). Quest´ultimo risulta ispirato, tra l´altro, da alcuni intellettuali dell´emigrazione russa, presenti a Roma nei primi anni venti. Terra conosce in modo particolare l´anarchico russo Bielinski, l´ungherese Miklos Sisa ed Elena Ferrari, anch´essa d´origine russa. Il movimento immaginista, finanziato da Dino Terra, pubblica il giornale la Ruota Dentata e, soprattutto, le omonime edizioni. Terra vi pubblica le sue prime opere: L´amico dell´angelo (1927), con in copertina un fotomontaggio di Vinicio Paladini, e Riflessi (1927), che l´autore rielaborerà radicalmente sul finire degli anni settanta, dando luogo all´ultima sua pubblicazione in vita, Un uomo e l´inferno. Romanzesco viaggio nel proibito (1981).
La breve e intensa avventura intellettuale dell´immaginismo è da intendersi anche come derivazione di “sinistra” del movimento futurista e si collega ancora in qualche modo la successiva opera di Terra: Ioni (1929). Sulla copertina, che reca la firma di Vinicio Paladini, compare la seguente scritta esplicativa: “Qualche tempo in due umani e di un demone La" Storia con avvenimenti rari, normali, curiosi e straordinari".
Tra gli anni trenta e gli anni settanta, Terra continuerà a pubblicare numerosi romanzi editi da Parenti, Garzanti, Bompiani, Carabba, Sansoni e Ceschina -, allontanandosi sempre più dalla giovanile temperie dell´avanguardia. Nel ´33, il romanzo Metamorfosi avrà sulla stampa nazionale un´infinità di recensioni. Anche in seguito Terra riceverà notevoli apprezzamenti critici: si segnalano tra gli altri i giudizi di Marinetti, Tilgher, Ungaretti, Bassani, Pampaloni.
Intensa risulta, inoltre, anche la sua attività giornalistica, come critico letterario, d´arte e cinematografico. Negli anni trenta collabora a “Il Quadrivio”, di Telesio Interlandi, a “Il Tevere”; si prodiga poi alla rifondazione dell´Avanti nell´immediato dopoguerra. Negli anni cinquanta lavora al quotidiano “Il Momento” e “Il Popolo”.
Non meno importante la produzione teatrale con apporti quali le scenografie di De Chirico negli anni cinquanta. Grazie all´aiuto di Silvio D´Amico e Ugo Betti, alcune sue commedie vengono rappresentate sia nei principali teatri romani che nella nascente televisione; si rammentano: Il Faustino (1952), La coda santa (1953), La vedovella (1956), Carambola (1957), La collana (1962).
Nel 1960 si trasferisce a Firenze, chiamato alla Sansoni da Federico Gentile a dirigere Tuttitalia, pubblicazione settimanale dell´omonima casa editrice. Vi rimarrà per oltre un decennio.
Gli ultimi anni della sua vita li ha trascorsi a creare la Fondazione, che porta il suo nome, costituitasi nel 1990 nella città di Lucca (la terra della madre, da lui tanto amata), dedicata agli enigmi della presenza umana.
Centro Internazionale per lo Studio delle Cerchia Urbane
Il CISCU (Centro Internazionale per lo Studio delle Cerchia Urbane) nacque per volonta' di Giovanni Martinelli, allora Sindaco di Lucca, all' inizio del 1967.
Lo Statuto che il notaio Parducci redasse in quella data (14 gennaio) non fu una pur importante elencazione di obiettivi astratti; ma la conseguenza di un fatto che l'Amministrazione comunale di Lucca aveva compiuto e dell'accoglienza entusiasta che ne fece la gente.
Il 25 settembre del '66 venne aperto, per ospitare la mostra internazionale dei Comics, l'interno del Baluardo S. Regolo; il sotterraneo da decenni ridotto a magazzino, apparve nel suo splendore; e fu chiaro che la riscoperta e la valorizzazione delle Mura come bene culturale della citta' erano opportune e possibili; e che un elemento importante di questa operazione, culturale e civile, era la concreta introduzione di nuove occasioni di animazione delle Mura nella loro complessita'.
Per raggiungere queste finalita' era opportuno un positivo rapporto con le esperienze che per la conservazione e l'uso avevano fatto, o stavano per fare, le altre ''Citta' murate'' esistenti non solo in Italia, ma in ogni parte del mondo.
Per questo fu creato il CISCU che ebbe, come suo compito statutario la valorizzazione delle Cerchia Urbane, come struttura viva ed attiva, operante nel tessuto cittadino. E, per il contributo di studiosi ed amici della citta', il CISCU, gia' nel corso del suo primo anno di attivita', riusci' a segnare una presenza qualitativamente nuova che allacciava Lucca ai piu' vivaci ambienti culturali nazionali e internazionali.
Il CISCU ebbe come suo primo presidente, e fino alla sua morte, nel giugno dell'80, Giovanni Martinelli, poi David Rovai fino all'ottobre '83, poi Guglielmo Lera fino al maggio '88, poi Maria Eletta Martini fino al 1993, ed attualmente Roberta Martinelli.
Le manifestazioni che fecero emergere queste funzioni del CISCU nell'ambito cittadino furono le esposizioni internazionali relative alle citta' fortificate alle quali parteciparono con materiali illustrativi, documentazione cartografica ed iconografica, i principali centri murati dell'Europa.
Le mostre che si svolsero negli anni tra il 1967 e il 1971 permisero intanto un primo confronto tra il caso di Lucca e le similari esperienze del continente dalla Spagna alla Polonia, dalla Francia alla Cecoslovacchia. Fu cosi' possibile apportare un notevole accrescimento alla raccolta del nostro archivio dove venne collocato tutto questo interessante materiale documentario.
Nel 1968, accanto alla mostra antologica, furono realizzate, con un sforzo organizzativo che oggi piu' che mai appare straordinario, altre due esposizioni di particolare qualita' scientifica: ''Francesco di Giorgio e l'ingegneria militare del suo tempo'' e ''Citta' murate e sviluppo contemporaneo. Casistica toscana''.
Queste mostre si tennero nei sotterranei dei baluardi San Martino, San Paolino e San Colombano che cosi' venivano ad assolvere ad un compito di luoghi di vita culturale della citta'.
La serie delle mostre e' ripresa in occasione del ventesimo anniversario della fondazione del CISCU con l'interessante rassegna dal titolo: ''Terre di confine. La cartografia della Val di Serchio tra dominio lucchese ed estense nei sec. XVI-XVIII'' e proseguita con altre due mostre dedicate alla citta' di Lucca: l' una rivolta all' evoluzione storica della cartografia territoriale e all' iconografia urbana attraverso la presentazione di rare stampe dal XV al XIX secolo, e dall' altra le trasformazioni urbanistiche che hanno mutato il rapporto tra citta' murate e territorio circostante attraverso il progressivo estendersi dell' area occupata dagli insediamenti abitativi e dalle modifiche apportate dalle prime infrastrutture. .
Con queste iniziative il CISCU si e' caratterizzato come punto di incontro d studiosi provenienti da Universita' italiane e straniere che hanno trovato a Lucca la sede idonea per confronti, dibattiti e arricchimenti; tali sono stati i convegni promossi dal 1967 in poi sulla storia e la conservazione delle Mura, quelli biennali sulla storia urbanistica (1975-77-79), il seminario su quali indagini siano necessarie per conoscere le cause del degrado delle Mura di Lucca (1985) e sulla cartografia storica (1987). Sono seguiti quindi il convegno Lucca dalle Mura ai Musei (1990) e i due incontri Esperienze di restauro: proposte, realizzazioni, tecnologie, il primo dedicato all'architettura e il secondo al paesaggio (1994) e il convegno internazionale sul recupero di architetture fortificate e museali (1997) importante momento di confronto di qualificate esperienze e competenze professionali.
Una qualificata attivita' editoriale ha sempre accompagnato le iniziative del CISCU: quaderni, cataloghi delle mostre, atti dei convegni, studi sulle Mura e la citta' piu' in generale, hanno garantito una diffusione di notizie e di immagini del ricco patrimonio artistico cittadino in piu' circuiti culturali.
L'archivio del CISCU dispone di oltre cinquantamila diapositive risultato di una raccolta paziente e delle nuove iniziative (il concorso per fotoamatori 1989) che documentano lo stato delle fortificazioni della citta' e provincia di Lucca, e di altre citta' italiane e europee, e del mondo.
E ha ormai una buona documentazione bibliografica, raccolta in una biblioteca specializzata da inserire, speriamo prossimamente, nel ''circuito regionale'' delle biblioteche. Dalla seconda meta' del '89 esce ''Le Mura''; un notiziario di informazione per i soci CISCU , ma non solo per loro, delle iniziative dell'Associazione per sollecitarne l'interesse e la partecipazione.
Un campo privilegiato dell'attivita' del CISCU e' la sensibilizzazione della cittadinanza nei confronti del bene storico e culturale rappresentato dalle Mura. Vanno in questo senso le iniziative rivolte ai giovani: sono ormai migliaia i ragazzi delle scuole elementari e medie che hanno partecipato, con l'aiuto indispensabile delle autorita' scolatiche e degli insegnanti, al concorso annuale di studi, ricerche, ed elaborazioni grafiche, delle Mura di Lucca e, piu' genericamente delle ''citta' murate'' o delle ''fortificazioni''.
Un'attività culturale, quella del CISCU, non puramente accademica, ma con una dimensione civile importante. Era emerso chiaramente nel ricordo che il CISCU fece di Giovanni Martinelli nel 1987.
Nel '78 l'Amministrazione comunale costituiva una commissione per il problema delle Mura con l'attiva presenza di diversi membri del consiglio direttivo del CISCU.
L'opera di sensibilizzazione sul tema Mura di Lucca nei due versanti , cittadini e istituzioni , per garantire al monumento e agli spalti il necessario ripristino e restituire alle Mura il ruolo di ''parco pubblico della citta''', ha segnato indubbi successi: dalla manutenzione ordinaria, al divieto di utilizzare le Mura come via di traffico (ne comincia nel 1983 la chiusura sia pure saltuaria), all'aver contribuito ad inserire Lucca e le sue Mura in una dimensione nazionale ed Europea (tale e' la natura dei finanziamenti FIO).
E' importante che quello che e' stato fin dall'inizio implicito si sia espresso, nell'88 in una modifica allo Statuto che pone tra le finalita' del CISCU (art. 2) la ''collaborazione con Enti e Istituzioni Culturali che operano nei settori di interessi del Centro, e primariamente con quelli che, per i loro compiti istituzionali, incidono sullo studio, il restauro, la conservazione e la valorizzazione delle Mura di Lucca''.
Se il Sindaco Martinelli aveva voluto il Presidente del Consiglio Moro, nel giugno '67, per dare al problema Mura una dimensione nazionale (e Moro aveva risposto ''bisogna progredire e conservare nello stesso tempo civilta' e storia''), il CISCU, di volta in volta, ha sensibilizzato il Comune, il Parlamento, il Governo, la Comunita' Europea.
La validita' della linea adottata di un rapporto di collaborazione, stimolo e coscienza critica dell'Amministrazione comunale, si e' evidenziata in occasione del dibattito che ha appassionato la citta' nella primavera-estate del 1989 sull'ipotesi di utilizzazione di parte degli spalti per aree destinate a parcheggi sotterranei.
Il CISCU, in una apposita assemblea di soci, lanci˜ l'idea di una ''pausa di riflessione'' alla quale segui', il giorno dopo, la ''disponibilita''' della Giunta Comunale ad ''esaminare, insieme alla Regione Toscana, la possibilita' di una diversa soluzione progettuale''.
é stato assunto l'impegno a utilizzare una parte degli stessi fondi FIO per la sistemazione degli spalti, la ricalibratura di quelli rialzati rispetto a quelli originali, il generalizzato ripristino a verde, la sistemazione dell'antico sistema di smaltimento delle acque.
Il CISCU ha avviato una campagna di informazione sulla malattia che ha colpito i platani delle mura, con un'opera di sensibilizzazione delle Istituzioni e di coinvolgimento dei cittadini dal punto di vista culturale, ambientale, economico.
Come gia' nell'ottobre '83, per alcune settimane, i cittadini furono sollecitati a scoprire e vivere le Mura (''Magia delle Mura'') altrettanto, con la collaborazione delle associazioni culturali e giovanili della citta', potra' esser fatto per far realizzare, con la indispensabile distruzione degli alberi ammalati, e la loro sostituzione, la vita sulle Mura, parco e passeggiata della citta', ma anche, come fu all'inizio del CISCU, sede di incontri, di mostre, di concerti.
Nella primavera del 1994 il CISCU ha promosso una campagna di mobilitazione pubblica con l'obbiettivo della pulizia delle mura. Il suo appello e' stato raccolto da centinaia di cittadini, riuniti in associazioni e anche venuti spontaneamente, che per sette domeniche si sono prodigati per restituire al nostro monumento il decoro necessario alla sua funzione di parco civico. La validita' del lavoro fatto fu ben visibile sabato sette maggio quando migliaia di persone venute da tutta la Toscana si ritrovarono sulle mura per partecipare alla conquista del ''Guinnes'' della catena umana piu' numerosa.
Sull'onda di questo rinnovato legame tra la citta' e le mura nell'estate del 1996 ha fatto il suo esordio la manifestazione Luoghi di guerra in tempo di pace che ha visto l'attiva cooperazione di Amministrazione Comunale di Lucca, Azienda di Promozione Turistica, Ciscu, Cassa di Risparmio di Lucca. Momento significativo di questa manifestazione, che si e' articolata su piu' spazi, e' stato il recupero del sotterraneo del baluardo San Paolino dove e' stata allestita la mostra interattiva Totale della Battaglia visitata da oltre diecimila persone.
Sull' onda di questo rinnovato legame tra la citta' e le mura nell' estate del 1996 ha fatto il suo primo esordio la manifestazione "Luoghi di guerra in tempo di pace" poi ripetuta negli anni seguenti che ha visto l' attiva cooperazione di Regione Toscana, Amministrazione Provinciale e Comunale di Lucca, azienda di Promozione turistica, CISCU, Cassa di Risparmio di Lucca. Momento significativo di questa manifestazione che si e' articolata su piu' spazi , e' stato il recupero del sotterraneo del baluardo S. Paolino dove e' stata allestita la mostra interattiva "Totale della battaglia" visitata da oltre 10.000 persone e in seguito ha ospitato il piu' grande plastico d' Europa con la ricostruzione della battaglia di Breitenfeld (Lipsia )1631.
La campagna di sensibilizzazione condotta dal CISCU ha avuto un importante riconoscimento dalla Regione Toscana che ha inserito le mura di Lucca nel suo programma di valorizzazione turistica.
Contatti:
Rampa San Paolino Baluardo, Lucca
tel. 0583 496257