Agenda 21 in Europa
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A livello europeo, affinché il piano di azione di Agenda 21 venisse attuato, si è creato un movimento che ha visto come protagonisti fondamentali gli enti locali dei vari paesi. Agenda 21 riconosce esplicitamente il ruolo strategico rivestito dalle amministrazioni locali nel realizzare gli obiettivi legati allo sviluppo sostenibile. Il Capitolo 28 di Agenda 21, intitolato "Iniziative delle amministrazioni locali a supporto di Agenda 21" afferma che: "Dal momento che gran parte dei problemi e delle soluzioni cui si rivolge Agenda 21 hanno origine in attività locali, la partecipazione e la cooperazione delle amministrazioni locali rappresenta un fattore determinante per il raggiungimento dei sui obiettivi."
Quindi, vengono indicati i seguenti obiettivi specifici:
- Entro il 1996, la maggior parte delle amministrazioni locali di ciascun paese dovrebbero aver intrapreso un processo di consultazione della popolazione e raggiunto un consenso su una propria "Agenda 21 locale";
- Entro il 1993, la comunità internazionale dovrebbe aver iniziato un processo di consultazione mirato ad accrescere la cooperazione tra le amministrazioni locali;
- Entro il 1994, i rappresentanti della associazioni dei comuni e di altri enti locali dovrebbero aver migliorato i livelli di cooperazione e coordinamento al fine di accrescere lo scambio di informazioni e di esperienze fra le amministrazioni locali;[ ... ].
Per favorire dunque l'adozione di Agenda 21 a livello locale e stimolare la cooperazione internazionale intorno a queste tematiche, nel 1994 l'ICLEI (Consiglio Internazionale per le Iniziative Ambientali Locali) ha organizzato ad Aalborg in Danimarca la Prima Conferenza Europea sulle Città Sostenibili. La Carta di Aalborg , firmata inizialmente da 80 comuni europei, ha segnato l'inizio della Campagna delle Città e Comuni Europei Sostenibili , coordinata congiuntamente da CEMR (Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa), ICLEI e UTO (Federazione Mondiale delle Città Unite), in cooperazione con la Commissione Europea e il suo Gruppo di Esperti in materia di Ambiente Urbano.
Altre tappe importanti di questo cammino verso la creazione e il rafforzamento di un network della sostenibilità locale europeo sono state, nel 1995, la Conferenza Mediterranea sull'Agenda 21 Locale tenutasi a Roma e la Conferenza delle Città del Mediterraneo di Barcellona, dove è stata adottata la Convenzione di Barcellona che ha istituito la Commissione Mediterranea dello Sviluppo Sostenibile (CMDD).
Nel 1996 si è svolta a Lisbona la Seconda Conferenza Europea sulle Città Sostenibili. Il documento approvato a Lisbona (Piano d'azione di Lisbona), che si intitola significativamente "Dalla Carta all'Azione", segna il passaggio da una fase iniziale di promozione della Carta di Aalborg (si passa dalle 80 adesioni iniziali a 250) ad una nuova fase di effettiva attuazione dei principi sanciti dalla Carta e quindi di attivazione di Agenda 21 locali.
A Lisbona è stata anche decisa l'organizzazione di quattro Conferenze regionali in vista della preparazione della Terza Conferenza Europea sulle Città Sostenibili:
- Turku, nel settembre 1998
- Sofia, nel novembre 1998
- Siviglia, nel gennaio 1999
- l'Aja, nel giugno 1999.
Quando nel 2000 si svolge la Terza Conferenza Europea sulle Città Sostenibili di Hannover, i firmatari della Carta di Aalborg sono passati a 650. L'appello di Hannover è un invito per il nuovo millennio, rivolto alla Comunità Internazionale, alle istituzioni europee, ai governi nazionali, alle autorità locali e agli altri attori dell'Agenda 21 locale, a promuovere ulteriormente lo sviluppo sostenibile e a fare in modo che l'impegno per Agenda 21 sia sempre più sentito e partecipato.
I governi locali europei si sono nuovamente incontrati ad Aalborg nel giugno 2004 per la Quarta Conferenza Europea sulle Città Sostenibili Aalborg+10 . Il gruppo degli aderenti alla Carta Aalborg si è nel frattempo ulteriormente incrementato toccando quota 2100 sottoscrizioni. Aalborg Commitments è il documento finale di questa quarta conferenza; esso delinea ancora più nel dettaglio le modalità e gli obiettivi strategici che le città europee dovranno tenere di conto per definire obiettivi tangibili per uno sviluppo sostenibile, traducendo in questo modo le visioni e le dichiarazioni della Carta di Aalborg in azioni pratiche.