Serial Wellfir
Progetto per la riabilitazione integrata dei campo-pozzi alimentati dal fiume Serchio


Il progetto Serial Wellfir (SErchio RIver ALimented WELL-Fields Integrated Rehabilitation) ossia "Riabilitazione integrata dei campi pozzi alimentati dal fiume Serchio" ha preso l'avvio nel settembre del 2004 (LIFE04 ENV/IT/000503), dopo essere stato valutato positivamente dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Life Ambiente, ricevendo un finanziamento complessivo pari ad 1.125.254,00.
Fra gli Enti partecipanti, oltre al Comune di Lucca che svolgeva anche il ruolo di coordinatore, erano presenti il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), la Regione Toscana - Direzione Generale delle politiche territoriali ed ambientali, settore tutela delle acque interne e del mare, la Scuola Superiore S. Anna di Pisa (SSSA), l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana -Dipartimento Provinciale di Lucca (ARPAT), la società di Gestione Esercizio Acquedotti Lucchesi S.p.a. (GEAL) ed infine l'associazione Lucca Agricola srl Uninominale (AGRI).

Obiettivi
Nell'area dei campi pozzi dell'acquedotto di Sant'Alessio vi era un alto rischio di inquinamento chimico dell'acqua potabile dovuto soprattutto alla percolazione degli erbicidi nella falda. Carichi di inquinanti eccedenti i limiti di legge avrebbero provocato la chiusura dei campi pozzi esistenti, privando circa il 20% della popolazione toscana di acqua potabile. Il progetto si è posto l'obiettivo di condurre una riabilitazione integrata della zona. Attraverso l'impiego di moderne e appropriate soluzioni innovative indirizzate al campo agricolo e industriale si contava di ridurre l'inquinamento del 40%. Il ricorso ad un approccio di pianificazione e gestione integrata e concertata avrebbe permesso di incrementare la sostenibilità dell'agricoltura e le attività del parco fluviale.

Azioni intraprese
Le azioni intraprese hanno incluso (1) una caratterizzazione dell'inquinamento antropico e l'implementazione di un sistema informativo territoriale aggiornabile on-line per svolgere la caratterizzazione e il monitoraggio ambientale in maniera integrata, (2) simulazioni e studi basati in analisi chimico fisiche e biologiche innovative sul suolo e sugli acquiferi. È stato utilizzato un approccio di pianificazione integrata(3) sia in termini di incremento della consapevolezza degli agricoltori riguardo alla degradazione del sistema acqua a causa di itinerari tecnici non sostenibili che in termini di analisi di un'ipotesi di sfruttamento non agricolo dell'area.
La caratterizzazione del suolo e dei parametri idrologici e idrogeologici è stata realizzata attraverso appropriate tecniche di laboratorio innovative e analisi in campo. I risultati sono stati cartografati e implementati in un sistema informativo territoriale utile come sistema di supporto alle decisioni (DSS). Gli effetti a scala territoriale dei diversi scenari maggiormente sostenibili proposti come soluzione sono stati simulati utilizzando modelli matematici connessi con i GIS. La suscettività territoriale rispetto alle tecniche di agricoltura integrata e biologica è stata studiata integrando la consapevolezza e la conoscenza degli agricoltori. Il livello di rischio presente nei processi tecnici agricoli e industriali è stato ottenuto attraverso censimenti e indagini.
Un piano integrato di gestione agricola è stato sviluppato in accordo con gli attori locali e con i gruppi di interesse, così come con le autorità locali, regionali e nazionali. L'opportunità e la fattibilità di un utilizzo non agricolo dell'area maggiormente inquinata e di sviluppo delle attività del Parco Fluviale sono state approfondite con l'utilizzo di metodi partecipativi basati sull'analisi multicriterio che si concretizzerà in una piano di gestione del Parco stesso.
Le attività di divulgazione sono state realizzate attraverso i sistemi multimediali, web pages, presenza sulla stampa locale, materiale pubblicitario e campi dimostrativi con visite guidate.

Risultati ottenuti
Il progetto ha pienamente centrato il suo obiettivo principale consistente in una riduzione significativa dei livelli di contaminazione da terbutilazina dei pozzi idropotabili tanto da poter affermare che i fenomeni di contaminazione sono da considerare oggi sostanzialmente scomparsi.
Altri risultati significativi sono stati raggiunti riguardo alla quantificazione degli scambi idrici tra il fiume e le acque di falda, alla valutazione critica dei processi produttivi agricoli, alla sperimentazioni di sistemi colturali alternativi rispetto a quelli tradizionali, all'analisi partecipativa realizzata tramite il coinvolgimento attivo dei portatori di interesse, alla realizzazione di un WEB-GIS, alla definizione delle possibili modalità di gestione e sviluppo del parco fluviale.
Il bagaglio delle nozioni e delle esperienze acquisite nel corso del progetto ha contribuito infine alla stesura della normativa regionale in merito alla regolamentazione delle aree di salvaguardia dei campi pozzi, tuttora in attesa di un'approvazione definitiva da parte del Consiglio della Regione Toscana.