La febbre catarrale degli ovini (detta anche “lingua blu – bluetongue”) è una malattia infettiva che colpisce ruminanti domestici e selvatici come pecore, capre, bovini e cervidi. Viene trasmessa agli animali tramite le punture di alcuni moscerini del genere Culicoides, che costituiscono quindi i vettori della malattia. Attualmente sono noti 26 sierotipi del virus, con diversi tassi di virulenza e mortalità.
La febbre catarrale non è trasmissibile all’uomo e non comporta alcun problema di sicurezza degli alimenti derivati da specie recettive, siano esse domestiche o selvatiche, ma può avere importanti ricadute socioeconomiche a causa dell’impatto diretto sul patrimonio zootecnico (casi clinici e mortalità negli ovini, cali di produzione nei bovini) e del danno commerciale legato alle restrizioni dei movimenti di animali.
Tra i sintomi più classici:
- ulcere nella bocca, con emorragie sulla lingua che può essere tumefatta e cianotica, ingrossata e bluastra sulle labbra e sul musello (ma nonostante la malattia prenda il suo nome da questa lesione, essa non sempre è presente);
- febbre molto alta, con abbattimento e inappetenza conseguenti;
- aumento di volume della testa, in particolare della lingua, delle palpebre, dello spazio sottomandibolare e del collo;
- scolo sieroso o mucoso dal naso e dalla bocca;
- zoppie e lesioni podali, soprattutto al margine superiore degli unghielli;
- arrossamenti cutanei con dermatite nelle aree esposte al sole e perdita di vello;
- difficoltà respiratorie.
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