La storia di questa cultivar narra che sia stata ottenuta casualmente nella zona di Ponte a Moriano da una genealogia sconosciuta, poi diffusasi nelle province di Lucca, Pisa e Massa Carrara.
Si tratta di una cultivar storica, identificata a San Quirico di Moriano intorno al 1880, dal cui clone originale sono stati ottenuti diversi ecotipi.
La tradizionalità del prodotto deriva dalle sue caratteristiche intrinseche, come la rusticità e la resistenza al freddo, che la rendono particolarmente adatta alla coltivazione nella zona del Morianese, ma ciò che la distingue dalle altre pesche è il suo caratteristico colore scuro, da cui prende il nome di “mora”. È un frutto che, per le sue qualità organolettiche, va consumato fresco, preferibilmente entro 10 giorni dalla raccolta, in quanto si conserva per un periodo meno lungo rispetto ad altre varietà di pesche. La mora morianese appartiene alla famiglia delle Rosaceae Juss, genere Prunus L., specie Prunus persica (L) Batsch.
Questa particolare tipologia di pesca rientra tra le Razze e Varietà Locali tutelate dalla Legge Regionale Toscana n. 64 del 16/11/2004 e che è stata identificata e registrata presso la Regione con il N. VA_183 e inserito il 04-09-2001.
A farsi promotore della cultivar è il Comitato Paesano di Aquilea, riconosciuto sia a livello regionale che nazionale, in quanto gestore di circa 30.000 mq. di terreno dedicati anche alla preservazione in situ di piante rare e fiero “coltivatore custode” di Razze e Varietà Locali, tutelate dalla Legge Regionale Toscana, con il fine di mantenere la biodiversità e la storia del territorio e di valorizzare il patrimonio agricolo locale.
Pagina aggiornata il 29/07/2025