Si segna così una tappa fondamentale del processo di costituzione del Museo archeologico della città di Lucca. Il deposito, infatti, contiene migliaia di reperti provenienti da tutti gli scavi condotti negli ultimi vent'anni nella città e nel territorio circostante. Grazie all'impegno della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Toscana e del Comune di Lucca che ha messo a disposizione ambienti opportunamente restaurati e attrezzati, questo patrimonio potrà finalmente essere valorizzato attraverso lo studio e il restauro.
Per la prima volta queste attività saranno accessibili alla cittadinanza, che potrà visitare una mostra permanente sugli ultimi ritrovamenti archeologici, ed entrare negli ambienti del deposito e nei laboratori di restauro, in cui operano esperti del settore e studenti universitari, grazie a una particolare convenzione con l'Università degli Studi di Pisa. Sarà inoltre attivato uno specifico laboratorio di studio antropologico curato dal professor Gino Fornaciari, uno dei massimi esperti di paleopatologia, che si occuperà di studiare i resti umani scoperti nel territorio lucchese.
Il progetto "Costruire il Museo", prevede che il deposito non sia un semplice magazzino, ma che sia un laboratorio di produzione culturale dove, sulla base di due decenni di scoperte, si possa riscrivere la storia di Lucca. Rivelazioni come quelle inerenti il tracciato delle Mura Romane, i tesoretti monetali, i quartieri e le strade dell'antica città, le tombe scoperte nei sotterranei del Galli Tassi e recentemente di S. Ponziano, con il loro patrimonio genetico e paleopatologico, contribuiranno a restituire un quadro inedito e sorprendente del nostro passato.